Autore: Rose Tremain
Pagine: 272
Formato: copertina rigida
Editore: Einaudi
Ho scoperto Lily. Storia di una vendetta per caso, scorrendo una foto su Instagram. Non conoscevo l’autrice, Rose Tremain, ma la trama mi ha subito incuriosita: una bambina abbandonata, una Londra vittoriana cupa e affascinante, e una protagonista che nasconde un segreto oscuro. Così ho deciso di leggerlo, e fin dalle prime pagine mi sono trovata coinvolta nella storia. Ho seguito Lily nel suo percorso con i miei tempi, assaporando ogni capitolo senza fretta, ma con la voglia costante di scoprire cosa l’aspettava dietro l’angolo.
Trama
Siamo nella Londra vittoriana di metà Ottocento, un’epoca tanto affascinante quanto crudele, soprattutto per chi nasce senza protezioni. È qui che si apre la storia di Lily Mortimer, una neonata abbandonata in un parco pubblico e trovata per caso da un giovane poliziotto. Questo gesto di salvataggio dà inizio a una vita segnata da continui passaggi: dall’affetto semplice e sincero di una famiglia adottiva nel Suffolk, dove Lily vive i suoi primi anni con gioia e libertà, al ritorno forzato in un’istituzione per trovatelli, il Foundling Hospital, dove le regole rigide e i metodi educativi violenti si imprimono nella sua anima come cicatrici indelebili.
Il romanzo segue Lily nel suo difficile cammino verso l’età adulta, tra umiliazioni, fughe, piccoli spiragli di amore e improvvisi abissi di solitudine. Crescendo, la ragazza impara a sopravvivere in un mondo che punisce la fragilità, soprattutto quella femminile, e trova lavoro come parruccaia, una professione tanto simbolica quanto concreta: ricostruire bellezza dove c’è mancanza, coprire ciò che è stato strappato via.
Ma sotto l’apparenza di una vita che lentamente sembra prendere forma, Lily nasconde un segreto. Un evento del passato la tormenta, alimentando un senso di colpa che si intreccia alla rabbia e alla sete di giustizia. Il romanzo alterna presente e ricordi, ricostruendo il mosaico emotivo di una protagonista complessa, intensa, mai del tutto innocente ma nemmeno mai del tutto colpevole.
Ho trovato particolarmente efficace il modo in cui Tremain riesce a alternare momenti di struggente dolcezza — come i ricordi dell’infanzia serena con la famiglia adottiva — a passaggi duri e spietati, come le descrizioni dell’orfanotrofio e delle ingiustizie subite. Questo contrasto dà profondità al racconto e coinvolge emotivamente il lettore.
Il ritmo è piuttosto lento e riflessivo, con una tensione che cresce più interiormente che nella trama vera e propria: non aspettatevi un thriller ad alta velocità, ma piuttosto un’indagine profonda nell’animo umano, nella sofferenza e nella resilienza. La scrittura è spesso poetica ma mai eccessivamente decorativa, e si percepisce la cura per ogni dettaglio ambientale e psicologico.
I dialoghi sono misurati, funzionali a svelare caratteri e dinamiche sociali più che a creare scene dinamiche, e questo contribuisce a mantenere una lettura intensa ma anche meditativa
Tematiche
Lily. Storia di una vendetta è un romanzo che scava a fondo nelle ferite dell’animo umano, esplorando con delicatezza e crudeltà al tempo stesso il tema del trauma e dell’abbandono. Fin dalla nascita, Lily è segnata dalla perdita di un’infanzia protetta e dall’esperienza dolorosa di essere considerata “diversa” e rifiutata da chi dovrebbe prendersi cura di lei. Questo trauma non è solo un evento isolato, ma un’ombra che accompagna ogni suo passo, influenzando il modo in cui vede sé stessa e il mondo intorno a lei.
Il racconto è immerso in un contesto sociale duro e ingiusto, dove le donne e gli orfani come Lily vivono ai margini, spesso vittime di soprusi e privazioni. La società vittoriana si mostra impietosa verso la vulnerabilità, e questa repressione diventa una delle chiavi per comprendere le difficoltà che la protagonista deve affrontare ogni giorno. In questo contesto, il senso di colpa e la vendetta emergono come sentimenti potenti e ambivalenti: la colpa che Lily porta dentro la spinge a cercare una sorta di giustizia personale, una vendetta che non è solo un atto di rabbia, ma anche un tentativo di liberarsi dal peso del passato.
Eppure, nonostante tutto, Lily è una figura di grande resilienza. Il romanzo racconta anche la sua tenace ricerca di un’identità, la volontà di ricomporre i pezzi di una vita spezzata e di costruire un futuro diverso. La narrazione si muove tra luce e ombra, intrecciando momenti di dolcezza e affetto a scene dure e talvolta crude, restituendo con realismo e sensibilità la complessità delle emozioni umane e della condizione femminile nell’Ottocento.
Leggere Lily è stato per me un viaggio intenso e toccante. Ho apprezzato molto la capacità di Rose Tremain di raccontare una storia così dura senza mai cadere nel melodramma, mantenendo sempre un equilibrio delicato tra sofferenza e speranza. La scrittura è ricca di dettagli e di emozioni, e mi ha tenuta avvinta pagina dopo pagina, anche se con un ritmo piuttosto lento e riflessivo.
Ho trovato la protagonista, Lily, un personaggio complesso e credibile, capace di suscitare empatia anche nelle sue scelte più difficili. La sua lotta per affermare la propria identità in un mondo ostile è narrata con sensibilità e realismo, senza mai indulgere in facili sentimentalismi.
Ci sono stati momenti in cui la lettura si è fatta impegnativa per la durezza di alcune situazioni, ma credo che proprio questo contribuisca a rendere il libro autentico e potente. Nel complesso, Lily mi ha lasciata con molte riflessioni sulla fragilità umana, la giustizia e la forza interiore. Se siete in cerca di un libro che unisca un’ambientazione storica ben ricostruita a personaggi complessi e realistici, questo è sicuramente un titolo da non perdere. È ideale per chi ha voglia di lasciarsi coinvolgere da una narrazione lenta ma piena di emozioni, perfetta per quei momenti in cui si desidera riflettere e immergersi in un mondo lontano ma incredibilmente vicino alle fragilità umane di oggi.
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