La mite
Titolo: La mite
Pagine: 72
Formato: Copertina flessibile
Editore: Feltrinelli
Pubblicato nel 1876, La mite è uno dei racconti più intensi e dolorosi di Dostoevskij. L'intero testo è costruito come un monologo interiore, una lunga confessione pronunciata da un uomo sconvolto dalla morte della moglie, che si è appena tolta la vita gettandosi dalla finestra.
Il protagonista è un ex ufficiale ridottosi a vivere di prestiti e pegni, una figura rigida, chiusa, dominata da una visione fredda e calcolatrice dei rapporti umani. Sposa una ragazza molto più giovane di lui, orfana, povera e senza prospettive. La sceglie non per amore, ma per il bisogno di avere al fianco una presenza silenziosa, sottomessa, che non gli chieda troppo e lenisca la sua solitudine. La ragazza appare effettivamente "mite", nel senso di silenziosa, apparentemente remissiva, ma fin da subito emerge una tensione latente. Dietro quella dolcezza si nasconde un'anima viva, sensibile, che tenta invano di stabilire un dialogo con il marito. Lui, però sembra incapace di provare empatia: si chiude nel suo orgoglio, nella sua logica, nel suo maschilismo e desiderio di dominarla.
La mite è uno di quei racconti che non si dimenticano facilmente. Parla di silenzi, ma fa molto rumore dentro. Ti lascia addosso un disagio sottile, difficile da scrollarsi di dosso. Ed è proprio per questo che la consiglio: perché trasmette molto, e ancora di più ha da insegnare.
Note dell'autore
Fëdor Dostoevskij (1821-1881) è stato uno dei più grandi scrittori russi e una delle voci più profonde della letteratura mondiale. Le sue opere esplorano i tormenti dell'animo umano, i dilemmi morali e spirituali, e le contraddizioni della società del suo tempo. Tra i suoi capolavori ricordiamo: Delitto e castigo, I fratelli Karamazov, L'idiota, I demoni e Memorie del sottosuolo. Con uno stile intenso e visionario, Dostoevskij ha lasciato un'eredità letteraria che continua a parlare al lettore contemporaneo.
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