Wolf
Man uscito nelle sale cinematografiche il 16 Gennaio 2025 per la
regia di Leigh Whannell. Regista già noto per la creazione delle
famose saghe Insidius e Saw e per ultimo il film L'uomo
invisibile. Wolf Man, il suo nuovo progetto, è il reboot
dell'omonimo film del 1941 di George Waggner. Chiaramente già dal
titolo si può evincere quello che sarà il fulcro della storia, ma
vediamo brevemente la trama.
Nel
2025 l'ormai adulto Blake(Christopher Abbott)vive a San Francisco. È
uno scrittore che si dedica pienamente alla crescita della figlia
Ginger (Matilda Firth) poiché la moglie Charlotte(Julia Garner) è
una donna dedita esclusivamente al suo lavoro di giornalista,
trascurando la famiglia. Un giorno Blake, che sembra aver seppellito dentro di se i traumi del passato, riceve il certificato di morte di suo padre, con annesse le chiavi della casa in ci viveva con lui da bambino.
Nel
2025 l'ormai adulto Blake(Christopher Abbott)vive a San Francisco. È
uno scrittore che si dedica pienamente alla crescita della figlia
Ginger (Matilda Firth) poiché la moglie Charlotte(Julia Garner) è
una donna dedita esclusivamente al suo lavoro di giornalista,
trascurando la famiglia.
Un
giorno Blake, che sembra aver seppellito dentro di se i traumi del
passato, riceve il certificato di morte di suo padre, con annesse le
chiavi della casa in cui viveva con lui da bambino.
Per
cercare di salvare il suo matrimonio ormai agli sgoccioli, propone
alla moglie di andare a trascorrere le vacanze in quella casa che,
essendo isolata nella natura, gli avrebbe permesso di stare insieme e
riflettere sul loro futuro. Ma
arrivati sul posto, la famiglia viene attaccata da una strana
creatura che ferisce Blake.Dopo essersi rinchiusi in casa per cercare
di salvarsi, l'uomo inizia a trasformarsi, rivelando che la creatura
misteriosa che gli aveva attaccati non era altro che un licantropo. Guardando
questo film ho intuito che l'intento del regista non era tanto
mostrare la classica storia dell'uomo che si trasforma in un lupo,
quanto quella di rappresentare la trasformazione come un'allegoria
delle debolezze e delle fragilità umane. In quasi tutti i contenuti
inerenti all'argomento del lupo mannaro è sempre accentuata la
trasformazione del corpo, mentre in questo caso il fulcro è la
trasformazione emotiva del protagonista.
Per
quando le intenzioni fossero a mio avviso interessanti, devo però
con molta amarezza dire che Wolf Man non mi ha convinta per
niente. Nonostante ogni elemento è stato messo a punto per creare
empatia. Prima l'infanzia di Blake ,poi il rapporto distaccato con la
moglie, ma nello stesso tempo l'amore smisurato per la figlia e
infine la trasformazione che l'uomo vive sentendosi spaesato e
terrorizzato, non sono riuscita a emozionarmi come avrei voluto.
A
livello visivo non è male. L'ambientazione dell'Oregon è molto
suggestiva e le riprese mostrano pienamente l'atmosfera lugubre e
inquietante che fa da sfondo alla storia. Ma questo non mi è bastato
per poter promuovere il film.
Quello
che mi ha deluso di più è stato scoprire che la regia apparteneva a
Leigh Whannell.Ho amato follemente la saga di Saw e ho
trovato interessante e ben fatta anche la saga di Insidius e
L'uomo invisibile.Se non avessi letto con i miei occhi che la
regia di Wolf Man era la sua, non ci avrei creduto perché l'ho
trovato di un livello assolutamente inferiore.
È
vero però che i gusti sono sempre molto personali e che per gli
amanti del genere horror magari è bene dargli una possibilità per
crearsi un'opinione propria. Generalmente quando mi approccio a un
film o una serie tv che molti sconsigliano, cerco di non farmi
condizionare per poi dare la mia opinione che a volte conferma le
critiche e a volte invece non le condivide.
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