The Calendar Killer
Berlino. Da qualche tempo la città è colpita dalle nefandezze di un terribile serial Killer, denominato dalla stampa il Killer del calendario. Poiché prima di uccidere le sue vittime, l'assassino lascia suoi muri interni delle loro abitazioni la data della loro morte scritta con il sangue. Jules (Sabin Tambrea) lavora come centralinista per una linea telefonica che si occupa di assistere le donne di sera, quando si ritrovano sole e spaventate di percorrere la strada con possibili pericoli nei paraggi. È nella sera del 6 Dicembre che Jules riceve una strana telefonata.
Jules cercherà attraverso il telefono di scoprire più dettagli possibili sulla donna e sulla sua posizione, cercando di tenerla in vita e salvarla in attesa dei soccorsi.
Avendo letto il libro che mi era piaciuto molto, devo ammettere che guardando il film ho perso un po' il pathos e la sorpresa che sono molto presenti in entrambi i prodotti ma meglio sviluppati nel libro. I colpi di scena e le scoperte inaspettate sono state riprodotte abbastanza bene e probabilmente se non avessi conosciuto prima la trama sicuramente mi avrebbe affascinato molto di più. Certo non è un film perfetto e gli amanti del genere thriller psicologico sicuramente vedranno molte scene già viste in altri contenuti similari. Non voglio tirare fuori il solito luogo comune che il film non è mai bello quanto il libro, perché per mio gusto personale non trovo che sia sempre così. Sfortunatamente in questo caso però lo penso. Il Killer del Calendario è un film interessante e godibile, con un messaggio profondo, ma il libro mi ha fatto empatizzare maggiormente con la protagonista. Le scene vengono descritte in un modo che visivamente non hanno avuto per me lo stesso impatto emotivo.
Lo consiglio?
Si, ma consiglio in un secondo tempo dopo la visione, di leggere anche il libro.
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