Companion
Trama
Josh (Jack Quaid) e Iris (Sophie Thatcher) sono una giovane coppia di innamorati. Ogni volta che Iris guarda negli occhi ,con amore e devozione, il suo Josh non può fare a meno di ricordarsi del loro primo incontro. Come nei più romantici dei film, mentre lei faceva compre in un supermercato, incrocia lo sguardo di Josh ed è subito un colpo di fulmine per entrambi.
Divenuti una coppia affiatata, partono insieme per un viaggio. Josh vuole presentare Iris ai suoi amici che si trovano in una baita sul lago. Nonostante la ragazza tema di non piacergli, Josh la rassicura mostrandosi premuroso e innamorato. Arrivati a destinazione vengono accolti con entusiasmo, seppur il gruppo, Josh compreso, sembra conoscere qualcosa su di loro che solo Iris pare ignorare. Nonostante questo, sono tutti gentili e le paure di Iris sembrano solo un lontano ricordo.
Tutto cambia poco dopo quando il proprietario della casa, Sergey(Rupert Friend), un uomo molto ricco ma anche parecchio losco, durante un momento rilassante in riva al lago, aggredisce Iris cercando di avere un rapporto intimo con lei. La ragazza, nel panico, cercando di difendersi, lo uccide per poi correre da Josh.
Con questo film Drew Hancock invita il pubblico a riflettere su come la tecnologia possa influenzare non solo la vita quotidiana, ma anche la percezione che abbiamo di noi stessi. Il rapporto che viene a crearsi tra umani e robot può essere rischioso, in particolar modo per quanto riguarda la sfera emotiva, correndo anche il rischio di non riuscire più a rapportarsi con i propri simili, isolandosi totalmente nel rapporto con una macchina.
Nel film però, attraverso il personaggio di Iris, ci ritroviamo difronte a un dilemma etico importante.Cosa significa esattamente essere reali? Esseri umani?
Sono le emozioni a renderci diversi da un robot? E se anch'esso potesse essere progettato non solo per simulare, ma per provarle lui stesso? Se non fosse solo un'intelligenza artificiale a poter influenzare la vita di un essere umano, ma anche il contrario? Il filo che divide l'uomo da una macchina è molto sottile.
Visivamente Companion è un bel prodotto e devo dire che la recitazione non è male, soprattutto per quanto riguarda la protagonista femminile Sophie Thatcher che interpreta Iris. Però i colpi di scena sono molto pochi e in relata quella che dovrebbe essere un'importante rivelazione è facilmente intuibile già dopo pochi minuti. Quello che fa riflettere, ed è forse la parte più rilevante, sono i dilemmi etici che come già detto, derivano dall'argomento IA. Per il resto nulla di nuovo. Ormai di film che parlano di intelligenze artificiali e del rapporto con gli umani ce ne sono a bizzeffe e più o meno hanno tutti gli stessi punti in comune e anche gli stessi difetti.
Personalmente trovo che Companion sia un film gradevole, di intrattenimento, ma nulla di più. Probabilmente se potessi tornare indietro nel tempo aspetterei la sua uscita su qualche piattaforma invece che vederlo al cinema.
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