Inside Man

Oggi voglio parlare di questa miniserie, composta da quattro episodi, Inside Man .Lo sceneggiatore non è un volto nuovo, stiamo parlando dello scozzese Steven Moffat, che conosciamo soprattutto per altre serie come Doctor Who, Sherlock(una serie che personalmente ho amato moltissimo)e Dracula(che ho trovato terribile).Inside Man, che è possibile vedere su Netflix, oltre ad una trama interessantissima ,che descriverò tra poco, è caratterizzata da un cast davvero straordinario. Tra cui spiccano i nomi di David Tennant e Stanley Tucci ma non da meno Dolly Wells che in queste puntate dimostra un talento  impressionante.

Ma passiamo alla parte più rilevante ovvero la trama.Jefferson Grieff(Stanley Tucci), un ex professore di criminologia si trova nel braccio della morte responsabile dell'omicidio di sua moglie e decide di impiegare il suo tempo, prima della sua dipartita, risolvendo casi di sparizione e omicidio.




Secondo l'uomo,che nonostante il suo efferato crimine,è dotato di una mente brillante,ogni essere umano, anche quello più impensabile ,ha la capacità di commettere un omicidio se spinto da determinate motivazioni e circostanze. L'occasione di dimostrare tale ragionamento si presenta quando una giornalista Beth Davemport si rivolge a lui per ritrovare la sua amica Janice (Dolly Wells) misteriosamente scomparsa.


Tutti i tasselli ,sugli ultimi movimenti della donna ,portano a Harry Watling (David Tennant),parroco in una minuscola cittadina inglese. L'uomo è considerato da tutti una persona meravigliosa, un marito amorevole,un ottimo padre e soprattutto un punto di riferimento per tutti i cittadini. Sarà proprio l'amore smisurato per la sua famiglia e una serie di malintesi che porteranno la vita dell'uomo ,della sua famiglia e di Janice a cambiare per sempre.(non posso aggiungere altro perché lo spoiler è dietro l'angolo)

Le sorti della donna sono tutte da scoprire e non resta che domandarsi:"il pensiero di Jefferson Grieff ha un fondo di verità?Chiunque difronte a determinati avvenimenti può diventare un assassino?Quale è il confine tra moralità e istinto?"Arrivando fino alla fine di questa serie si può in parte rispondere a queste domande,quello che è certo è come la figura femminile venga messa in luce in quanto responsabile di azioni gravi commesse dagli uomini, in questo caso ,sia dal parroco che dall'ex professore di criminologia che ,quasi a discolparsi,ritiene che il colpevole dell'omicidio della moglie fosse lei stessa, poiché lo ha portato lei ,con i suoi comportamenti, a compiere quel gesto.
Lo stesso vale per Janice responsabile del suo destino e non da meno la moglie del parroco ,che in più di un'occasione fomenta il marito a compiere determinate azioni.   

Questa serie seppur drammatica racchiude però delle sfaccettature tragicomiche. Si vedono spesso scene che possiedono un forte contrasto tra la serietà di quello che si sta guardando ,rispetto ai dialoghi quasi divertenti,tanto che ci si ritrova ad empatizzare con personaggi che, visti razionalmente ,commettono atti terribili e per nulla condivisibili .Ma probabilmente è proprio questa la volontà di Moffat, confondere i sentimenti dello spettatore, mantenendo però il focus sul tema principale ovvero che anche l'anima più buona può rivelare un lato oscuro basta solo premere i pulsanti giusti e non importa quanto una persona possa essere scaltra e intelligente tutti possono ritrovarsi, in una frazione di secondo ,nel ruolo della vittima o del carnefice. 



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